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ESTESIA! Estasi, fede e preghiera!

di Domenico Di Caterino


“L’uomo è schiavo di ciò che egli, con ironia involontaria, chiama “mio possesso”, mentre in realtà esso possiede lui.”


Max Heindel, “La cosmogonia dei rosacroce”, edizioni del cigno, 1995


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Giovedi 16 Ottobre, ore 20 e 30 al link: https://www.youtube.com/watch?v=_4_uAeDIKZg


Proviamo a ricondurre il linguaggio simbolico dell’arte al suo senso originario, quello che vive e convive nell’umano biologicamente, prendendo le distanze da quel protocollo tecnico che riduce l’arte a specializzazione professionale con relativa economia associata.


L’idea dell’artista contemporaneo, ridotta a professionista, è deumanizzante nella nostra dimensione terrena, rende servili e funzionali rispetto alla miseria del capitale altrui.


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Un elemento caratterizzante dell’arte è nell’estasi del fare, nel creare, nel determinare, nel concettualizzare e orientarsi nel proprio percorso creativo in un universo che si determina esplorandolo.

L’estasi è elemento di visualizzazione e simbolizzazione del Sé, relazione con la propria dimensione dell’essere interiore che focalizzandosi alimenta il piacere della conoscenza cognitiva coscienziale di cui ciascuno di noi è portatore, ci si conosce focalizzando e visualizzando la propria realtà universale come frammento di un tutto, siamo ciò con cui entriamo in relazione attraverso la visione, quello che sappiamo essere oltre l’apparenza delle sovrastrutture.

L’estasi si raggiunge attraverso la fede e la preghiera: la ritualizzazione del fare della propria essenza spirituale, la gestualità di ricerca che diviene fede votiva, la concettualizzazione è preghiera che esprime ciò che visualizza attraverso il fare.

Sondo, narro, rappresento e tramando omaggiando un Dio interiore, Osiride che abita ipogei invisibili reclamando visibilità, forza che pare spingere e preparare verso l’ascesa che sarà, un eterno ciclo di rappresentazione di una memoria che si trasforma e non si cancella.

La relazione con la propria condizione materiale è la reliquia da consegnare a chi condivide la fede di una ricerca di senso che si muove nel territorio della visualizzazione del Sé etereo.

Vestiti e travestiti di materia comunichiamo con l’altrove, l’azione del dismettere logiche di mode e di mercato, diviene connettore materiale verso l’altrove, l’opera priva dell’autore cessa d’essere operazione, diviene tempio oltre il tempo, rendendoci entità immortali e divine di passaggio in una materia che rendono animata.


Domenico Di Caterino è artista contemporaneo, noto per l'approccio eclettico e la sua ricerca stilistica fusione di tradizione e innovazione.

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